Le 21 associazioni sottoscrittrici del "Protocollo d'Intesa per l'adozione di criteri condivisi nella definizione della sentieristica e nella realizzazione della segnaletica nell'area delle Colline Livornesi", di cui 17 aderenti al Progetto Occhi sulle Colline (AALSCITEC, Agire Verde, ANWI-Livorno, CAI Livorno, CircoloPorto-MTB, CSSTO, Gruppo Archeologico Livornese, GIROS-Livorno, GULLI, Il Mandriolo, INBAR, INITINERE, Legambiente, LIPU, UAAR-Livorno, Unicorno, WWF Livorno) e 4 non aderenti (Gruppo Botanico Livornese, Trekking Libertas Rosignano, Associazione Amici della Natura Rosignano, ASD Cicli AVIS Rosignano), alla luce della confusione di idee riscontrata nell'articolo del 30 Dicembre 2014 "La strada di Poggio Pelato è piena di buche, impossibile il trekking " fanno presente quanto segue.
Escursionisti a piedi, in MTB e a cavallo; questi i soggetti contemplati quando si parla di escursionismo ... e non di strade e mezzi motorizzati. Su questo tipo di percorsi i mezzi motorizzati non sono ad oggi previsti dalla normativa toscana (LR n. 17/1998 che istituisce la Rete Escursionistica Toscana e LR n. 48/1994 che regolamenta la circolazione dei mezzi fuori strada). Sul territorio di Rosignano M.mo, il vigente Regolamento Urbanistico inoltre prevede appositi strumenti di tutela del Sito di Interesse Regionale di Monte Pelato per cui "la rete escursionistica, costituita da strade, tracciati e sentieri percorribili a piedi, in bicicletta e/o a cavallo, sulle quali non sono consentiti l'impermeabilizzazione del terreno e il traffico motorizzato se non ai mezzi di soccorso, per le opere di manutenzione e per interventi di protezione civile" (Art.103).
Questa la normativa che fornisce strumenti di tutela e regole per la corretta fruizione di queste aree. Quindi ad oggi nessun tipo di mezzo motorizzato dovrebbe accedere ai due sentieri oggetto dell'articolo, né tantomeno utilizzare la zona per compiere "salti e acrobazie"...
Per di più recentemente i due sentieri sono stati inseriti tra quelli della costituenda Rete Escursionistica delle Colline Livornesi e sono stati contrassegnati con segnaletica orizzontale bianco-rossa con grande sforzo e impegno dei volontari che credono che questa area sia degna dello stesso trattamento riservato a quelle aree che in tutto il mondo sono oggetto d'interesse escursionistico. Anche a tal scopo, auspichiamo che la possibilità di accesso dei mezzi di soccorso, di manutenzione e di protezione civile sia garantita tramite il ripristino del piano di calpestio nei punti più critici e la realizzazione di un semplice sistema di regimazione delle acque (con fossa laterale e sciacqui trasversali). Ovviamente affinché tali spese non siano rese vane, dovranno essere accompagnate dal totale rispetto del divieto di accesso non solo tramite apposita cartellonistica e controlli, ma anche tramite la realizzazione di sistemi di interdizione tali da consentire in modo permanente il passaggio a piedi, a cavallo e in MTB e in modo temporaneo il passaggio dei soli mezzi motorizzati "autorizzati".
Auspichiamo che il rispetto del divieto di accesso sia promosso anche da stampa e media, oltre che dai soggetti competenti e che le conseguenze siano:
- un miglioramento della qualità delle tradizionali scampagnate;
- una maggiore diffusione ai residenti della conoscenza dei valori del territorio e del corretto modo di fruirne;
- una valorizzazione della rete sentieristica a scopi anche turistici;
- la scomparsa dei "solchi lasciati in libertà" da mezzi motorizzati quali moto da enduro, moto da cross, quad o altro;
- la regolamentazione con eventuali deroghe dell'accesso con mezzi motorizzati esclusivamente ai casi previsti dalla normativa (LR n. 48/94) tenendo conto che l'accesso non regolamentato può favorire attività di bracconaggio;
- la scomparsa dell'abbandono di rifiuti e di vere e proprie discariche abusive (che qualora risolvibili comportano costi elevati per le pubbliche amministrazioni o per il privato non responsabile).
Con questa risposta speriamo di raggiungere i "numerosi cittadini" che hanno sollecitato la pubblicazione dell'articolo del 30 Dicembre fornendo loro un diverso punto di vista. Data la rilevanza delle problematiche affrontate (che negli anni periodicamente si ripresentano), si coglie inoltre l'occasione per sollecitare l'Amministrazione Comunale (sottoscrittrice del Protocollo d'intesa) ad effettuare una valutazione della sostenibilità dei costi per effettuare la manutenzione straordinaria e la contemporanea realizzazione di strumenti efficaci per l'interdizione del traffico motorizzato (fatta eccezione per mezzi di soccorso, di manutenzione di protezione civile e eventuali autorizzati in deroga).